San Beniamino, diacono e martire
S. Beniamino diacono di Ergol in Persia, fa parte di un gruppo di martiri, uccisi appunto in Persia durante la lunga persecuzione contro i cristiani, che iniziò sotto il regno di Iezdegerd I e finì con quello del successore Bahram-Gor.
Vi sono varie versioni che riguardano questa feroce persecuzione, discordanti fra loro, in buona parte prese dai sinassari bizantini; anche le notizie riguardanti i nomi dei martiri, la data ed il luogo del martirio sono imprecise e discordanti.
L’episodio avvenuto all’interno della lunga persecuzione contro i cristiani in Persia, racconta che verso il 420, lo sfrenato zelo di alcuni cristiani, capeggiati da un sacerdote Hasu, portò ad incendiare ad Ergol (Argul) un pireo, cioè un tempio dedicato al culto del fuoco.
Per questa distruzione venne arrestato il vescovo Abdas, il fratello Papa, i preti Hasu e Isacco, il segretario Ephrem, il suddiacono Papa, i laici Daduq e Durtan; al vescovo Abdas fu ingiunto dalle autorità civili di ricostruire il tempio, poiché egli si rifiutò, furono condannati a morte.
A loro sono associati nella celebrazione altri martiri di quella persecuzione, scaturita dall’episodio dell’incendio del ‘pireo’ e sono Ormisda (Manides), Sahin e il diacono di Ergol, Beniamino.
Su quest’ultimo, il ‘Martyrologium Romanum’ commemorandolo al 31 marzo, riporta la seguente citazione: “In Ergol (Argul) in Persia, san Beniamino diacono, che non desistette dal predicare le Verità della fede, sotto Bahrom-Gor re; consumò il suo martirio venendogli conficcati negli orifizi e sotto le unghie legni sottili ed acuminati”.
Il martirio avvenne verso il 420 cioè nei primi due anni del regno di Bahrom-Gor, perché nel 422 egli fu vinto da Teodosio II, che come condizione di pace pose la libertà di culto ai cristiani di Persia.
Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:
– A Roma, commemorazione di santa Balbina, la cui basilica fondata sull’Aventino reca il suo venerando nome.
– A Colonia in Austrasia, ora in Germania, sant’Agilolfo, vescovo, illustre per la santità di vita e la predicazione.
– A Borgo San Donnino presso Parma, san Guido, abate del monastero di Pomposa, che, dopo avere radunato molti discepoli e ricostruiti edifici sacri, si dedicò con fervore al- la preghiera, alla contemplazione e al culto divino e nell’eremo volle avere la mente rivolta solo a Dio.
– A Tolosa in Francia, beata Giovanna, vergine dell’Ordine delle Carmelitane.
– A Udine, beato Bonaventura da Forlì, sacerdote dell’Ordine dei Servi di Maria, che in diverse regioni d’Italia con la predicazione esortò il popolo alla penitenza e morì ottuagenario mentre era intento a predicare un quaresimale.
– A Carlisle in Inghilterra, commemorazione del beato Cristoforo Robinson, sacerdote e martire, che fu testimone del martirio di san Giovanni Boste e infine, condotto al patibolo in un giorno imprecisato durante il regno di Elisabetta I sempre per il solo fatto di essere sacerdote, ricevette egli stesso la palma del martirio.
– Nella cittadina di Ravensbrück in Germania, beata Natalia Tulasiewicz, martire, che, durante l’occupazione mi- litare della Polonia, sua patria, rinchiusa in un campo di detenzione dai seguaci di una nefasta dottrina nemica alla dignità dell’uomo e della fede, in una camera a gas rese la sua anima al Signore.