Veglia vocazionale: vedere l’invisibile
La sera del 4 giugno 2021 alle ore 21:00, la comunità della parrocchia San Francesco di Lavinio mare si è riunita insieme ad alcuni Frati minori conventuali e postulanti della Provincia di San Francesco D’Assisi per sostenere e accompagnare con la preghiera il nostro amico Fra Flavio Agostini, in vista della sua professione perpetua che si è celebrata il giorno successivo.
La veglia, incentrata sul tema “vedere l’invisibile”, è stata articolata in tre letture, ciascuna preceduta da un canto oltre che dal salmo 118 e seguita da un’omelia.
L’incontro, animato dai postulanti e accompagnato dal nostro coro, è stato aperto invocando lo Spirito Santo con il canto “Invochiamo la tua presenza”, al termine del quale, dopo una breve orazione seguita da un momento di silenzio, a cori alternati distinti in voci maschili e femminili si è letto il salmo 118 (9-16).
La prima lettura (At 9, 1-19), come spiegato anche dal p. Massimo Vedova, narra un episodio che vede protagonisti Saulo, Gesù e Anania. Il primo, persecutore di Gesù e dei suoi seguaci, mentre era in viaggio verso Damasco, improvvisamente fu avvolto da una luce dal cielo da cui udì una voce domandargli “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” Rialzatosi da terra per tre giorni Saulo non vide più nulla e digiunò. Anche noi a volte diventiamo persecutori e abbiamo bisogno di aprire l’orizzonte del nostro cuore. Frattanto il giovane Anania, seguace di Gesù, ricevette un ordine da Cristo che lo esortava ad andare incontro a Saulo affinché gli restituisse la vista. Nel momento in cui si acquista consapevolezza di essere persecutore di Cristo, si inizia a riacquistare la vista proprio come Saulo e non è mai troppo tardi abbandonarsi alla misericordia del Padre. Il senso della vita è quello di evolversi, non rimanere sempre uguali e fermi sulle proprie posizioni che spesso ci ingessano, impedendoci di amarci gli uni gli altri. Allora “Apri i miei occhi Signore” e aiutaci a tenerli aperti, ben connessi non solo con la testa, che può trarci in inganno, ma anche con il cuore affinché riusciamo ad essere veri testimoni della fede.
L’incontro è proseguito con una breve lettura tratta da uno scritto di p. Luca Gabinetto “Il senso di essere chiamati”, che ricorda che la vocazione è il rapporto con Dio qui e adesso. Ognuno di noi, infatti, ha un posto unico e insostituibile nella storia. Che tu lo voglia o non lo voglia, che tu lo sappia o non lo sappia: Dio c’è e la testimonianza del postulante Francesco ne è una conferma. Lo ringraziamo sinceramente per averla condivisa con tutti noi, raccontando la sua esperienza vocazionale, le sue resistenze, le fughe e i ritorni, senz’altro comuni a molti di noi. Che il Signore benedica questi giovani postulanti e fratelli per il coraggio, la forza e l’amore che irradiano in chi incontrano. Ascolta Signore le nostre suppliche e aiutaci a fare la Tua volontà nel migliore dei modi.
La terza lettura, tratta dalla leggenda dei tre compagni (FF 1441 -1412), narra la chiamata di Francesco.
L’incontro si è concluso con una bellissima preghiera per le vocazioni recitata dal neo eletto Provinciale, Padre Francesco Lenti:
Signore insegnaci a sognare,
insegnaci a muovere desideri verso un solido e concreto amore,
che ci spinga a dare la vita a servizio
del meraviglioso progetto di Dio
per il rinnovamento dell’umanità
costruendo rapporti nuovi di fraternità e di giustizia.
Signore concedici di servire i poveri del mondo
per riscoprire la ricchezza che tu nascondi in ogni uomo,
donaci la forza della fedeltà
nelle vicende quotidiane
per riscoprire che solo tu sei il Signore
e tutto è nelle tue mani benedette,
nel tuo cuore ricco di infinita misericordia.
Così saremo davvero felici
e troveremo il senso della nostra vita
del nostro soffrire e del nostro sperare.
Al termine della lettura, prima di ricevere la benedizione finale, accompagnati dai canti “Alto e Glorioso Dio” e “Come tu mi vuoi”, ciascuno dei partecipanti ha deposto un lumino ai piedi dell’altare, ricevendo in dono una Parola tratta dalla Scrittura.