La pandemia è una lezione che Dio ha inviato agli uomini?
L’86 % degli adulti statunitensi pensa che ci sia qualche lezione che l’umanità deve imparare dalla pandemia
Il nuovo coronavirus, che ha già ucciso circa 1,1 milioni di esseri umani e ne ha infettati circa 37 milioni in 188 Paesi, ci ha fatto riflettere su questioni importanti, al di là del vaccino e del ritorno alla normalità.
“È solo un evento aleatorio o c’è qualcos’altro in gioco? Fa tutto parte del progetto divino, o, a livello più mondano, questa esperienza può insegnarci qualche verità sull’umanità?”, sono le domande che ha posto il Pew Research Center in un’inchiesta realizzata tra la popolazione adulta degli Stati Uniti nel mese di luglio.
“Credete che ci sia una lezione o una serie di lezioni che l’umanità deve imparare dallo scoppio del coronavirus?”, ha chiesto il Centro. E in caso affermativo, “Credete che queste lezioni siano state inviate da Dio o no?”
Se c’è un messaggio di fondo
In generale, secondo l’inchiesta del Pew, 86 adulti statunitensi su 100 pensano che ci sia qualche lezione o un insieme di lezioni che l’umanità deve imparare dalla pandemia, mentre poco più di un terzo della popolazione adulta (35%) crede che le lezioni che dobbiamo imparare siano messaggi di Dio.
Il resto dice che le lezioni non sono state inviate da Dio (37%), non crede in Dio (13%) o che non ci sono lezioni da imparare (13%).
Le risposte fornite dagli Statunitensi su Dio e la religione possono riassumersi in alcune testimonianze raccolte durante l’inchiesta nazionale di luglio.
“Dobbiamo umiliarci davanti a Dio. Dobbiamo guardare a Lui come Dio e pentirci della nostra arroganza, ignoranza e disprezzo nei confronti del nostro Santo Dio. Dovremmo implorare la nostra salvezza”, ha affermato una donna di 54 anni, mentre una ragazza di 19 ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di pregare di più”.
“Dobbiamo imparare che la vita di ogni persona è un dono prezioso di Dio”, ha dichiarato una signora di 66 anni. “Dobbiamo imparare ad amarci gli uni gli altri. Se la tua fede nel Padre celeste non ti convince di amare tutte le razze non lo stai servendo davvero”.
“Approfittate di questo periodo per conoscere meglio Dio. Accogliete come un dono questo tempo di minore attività e immergetevi nella contemplazione tranquilla per la crescita spirituale personale.
Sviluppate la gratitudine nella situazione attuale. Pregate per i malati e i disoccupati”, ha riflettuto un uomo di 57 anni.
Una profezia realizzata?
Tra chi dice che nella pandemia c’è una lezione di Dio, alcuni interpellati indicano il ruolo che Dio ha nella vita degli esseri umani. Ad esempio, una donna di 53 anni ha scritto: “Credeteci o no, Dio ha il controllo di tutto, e dobbiamo metterlo al centro della nostra vita. Egli è il nostro salvatore”.
C’è anche chi è arrivato a precisare che la pandemia, la morte, il dolore e la devastazione che ha provocato siano un segno del fatto che si sta realizzando “la profezia biblica” del fatto che la fine del mondo è vicina.
“Questa pandemia, come altri eventi mondiali, è un appello a stare attenti e una conferma del fatto che la fine è vicina, come si profetizza nel Libro dell’Apocalisse”, ha affermato una donna di 55 anni.
Un uomo di 58 ha dichiarato di sentire che Dio vuole che le persone riflettano sulla loro vita: “Dio ci sta dicendo che dobbiamo cambiare le nostre abitudini o manderà un virus che ci farà stare da soli per darci il tempo di pensare a come viviamo”.
“Abbiamo tutti bisogno di vivere come una cosa sola, siamo tutti figli di Dio”, ha aggiunto. “Dio non ha creato l’umanità per vivere come facciamo noi, e non permetterà che questo virus abbia fine finché non saprà che abbiamo imparato la lezione”.
(Jaime Septién, it.aleteia.org)