San Giovanni di Dio, religioso
Non tutti sanno che il vero nome di San Giovanni di Dio era Juan Ciudad e che le sue origini affondano in Portogallo, a Montemor-o-Novo.
Rimase in quella città fino all’età di 8 anni quando giunse ad Oropesa, in Spagna, dove fu accolto dalla famiglia di Francisco Cid, detto “el Mayoral”. In due occasioni lasciò Oropesa per partecipare come soldato alla guerra: la prima volta a Fuenterrabía, nei Pirenei, la seconda volta a Vienna per combattere contro i Turchi.
Da Vienna arrivò in Spagna e fece ritorno al paese nativo. Da qui iniziò un periodo sempre alla ricerca di ciò che il Signore voleva da lui. Siviglia, Ceuta (Marocco), Gibilterra e per finire arrivò a Granada, dove si stabilì come venditore di libri. Dopo aver ascoltato una predica di Giovanni d’Avila al Romitorio dei Martiri, sentì dentro di sé una trasformazione e iniziò a urlare al mondo la sua “follia” al punto in cui venne preso per pazzo e rinchiuso nell’Ospedale Reale di Granada. Da qui uscì qualche mese dopo disposto a seguire il Signore.
Dopo essersi posto sotto la guida di San Giovanni d’Avila, si recò in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Guadalupe e poi, tornando a Granada, diede inizio alla sua opera, accorrendo in aiuto dei poveri malati e dei bisognosi. Lavorava, chiedeva l’elemosina, raccoglieva i poveri e le prostitute per la strada: mano a mano volontari e benefattori si unirono a lui. Il suo modo di chiedere la carità era molto originale: “Fate del bene a voi stessi! Fate bene, fratelli!”.
Nell’autunno del 1539 fondò in Via Lucena il suo primo ospedale, la casa di Dio, dove tutti potevano trovare ospitalità. Assieme ai primi compagni, organizzò l’assistenza secondo le esigenze di quelli che considerava i ‘suoi’ poveri. L’Arcivescovo di Granada, nello stesso anno, gli conferì l’abito religioso e gli confermò il nome che il popolo gli aveva già dato: “Giovanni di Dio”. Nel 1547 l’Ospedale si trasferisce alla salita de los Gomeles.
Giovanni muore l’8 marzo 1550 con grande fama di santità. I suoi primi compagni diedero poi inizio alla fondazione dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli.
Il processo di beatificazione è del 1630, del 16 ottobre 1690 la canonizzazione di Alessandro VIII. È proclamato Patrono celeste degli ospedali e dei malati da Leone XIII nel 1886, Patrono celeste degli infermieri e delle loro associazioni da Pio XI nel 1930. Pio XII, nel 1940, lo proclama secondo Patrono celeste di Granada. San Giovanni di Dio è, come uomo, un esempio di disponibilità e apertura verso il prossimo.
Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:
– Commemorazione di san Ponzio, che fu a Cartagine diacono di san Cipriano, di cui fino alla morte fu compagno in esilio, lasciando un mirabile resoconto della sua vita e del suo martirio.
– Presso Antinoe in Egitto, santi Apollonio e Filemone, martiri.
– A Como, san Provino, vescovo, che, fedele discepolo di sant’Ambrogio, preservò dall’eresia ariana la Chiesa a lui affidata.
– Nell’isola di Scattery in Irlanda, san Senáno, abate.
– A Dunwich in Inghilterra, san Felice, vescovo, che, originario della Burgundia, evangelizzò gli Angli orientali all’epoca del re Sigeberto.
– A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, san Teofilatto, vescovo, che, colpito dall’esilio a causa del culto delle sacre immagini, morì a Stróbilon nella Caria.
– Nel territorio di Thérouanne in Francia, sant’Unfredo, vescovo, che, dopo la distruzione della città da parte dei Normanni, si premurò senza sosta di raccogliere e confortare il suo gregge.
– A Pavia, san Litifredo, vescovo.
– Nella cittadina di Tayne in Scozia, deposizione di san Duthac, vescovo di Ross.
– Presso Estella nella Navarra, in Spagna, san Veremondo, abate di Irache, che, monaco fin da tenera età, spinto da desiderio di perfezione spronò con l’esempio i suoi monaci dedicandosi ai digiuni e alle veglie.
– A Obazine presso Limoges in Aquitania, in Francia, santo Stefano, primo abate del locale monastero, che, alla ricerca di Dio, associò nell’Ordine Cistercense i tre monasteri da lui fondati.
– Nel monastero di Jedrzejów in Polonia, transito del beato Vincenzo Kadlubek, vescovo di Cracovia, che, deposto il suo incarico, praticò in questo luogo la vita monastica.
– Nella città di Getafe vicino a Madrid in Spagna, beato Faustino Míguez, religioso dell’Ordine dei Chierici Regolari delle Scuole Pie, che, ordinato sacerdote, si dedicò appieno all’insegnamento e, raggiunta una grande fama di maestro e di scienziato naturalista, fu tuttavia sempre solerte nell’impegno pastorale e fondò la Congregazione delle Figlie della Divina Pastora.