Beato Giovanni Duns Scoto, frate francescano e sacerdote
Nacque tra il 23 dicembre 1265 e il 17 marzo 1266, in Scozia da cui il soprannome «Scoto». La città natale, Duns portava lo stesso nome della sua famiglia. Sin da bambino entrò in contatto con i francescani, di cui tredicenne iniziò a frequentare gli studi conventuali di Haddington, nella contea di Berwich. A 15 anni, veste l’abito francescano. E sotto la guida spirituale di padre Elia Duns, zio paterno e Vicario Generale per la Scozia dal 1278, trascorre l’anno del Noviziato nel solitario convento di Dumfries, immerso nella variopinta bellezza alpestre e incastonato nella verdeggiante collina sovrastante. Il decennio 1281-1291 è il periodo della preparazione all’ordine sacerdotale, che riceve il 17 marzo 1291, nella chiesa cluniacense di Sant’Andrea di Northampton, per le mani del Vescovo di Lincoln, mons. Oliverio Sutton. Dopo il sacerdozio, viene designato per il corso di preparazione al Dottorato in teologia, all’Università di Parigi. Così dal settembre 1291 a giugno 1296, frequenta i corsi di teologia all’Università di Parigi. Terminati gli studi in teologia si dedicò all’insegnamento prima a Oxford, poi a Parigi e Colonia.
Non tutta l’attività accademica di Duns Scoto è stata tranquilla. Il 25 giugno 1303, infatti, a causa della crisi tra il re di Francia, Filippo IV il Bello, e il papa Bonifacio VIII, dovette prendere la via dell’esilio, per la sua fedeltà al Papa. Con la morte di Bonifacio VIII, (11 ottobre 1303), ritornò a Parigi per ricevere il titolo di Magister regens (26 marzo 1305), dando vita alla sua intensa e attività scientifica. All’inizio del 1307, bisogna segnalare la famosa “disputa” sull’Immacolata Concezione, considerata dagli studiosi il fiore all’occhiello del Maestro francescano, per la quale si meritò i titoli di Doctor Subtilis e di Doctor Marianus. E nell’estate del 1307, venne trasferito nel convento di San Francesco in Colonia, dove l’8 novembre del 1308, entrò nella pace del Signore.
Giovanni Duns è considerato uno dei più grandi maestri della teologia cristiana, nonché precursore della dottrina dell’Immacolata Concezione. Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 20 marzo 1993 definendolo «cantore del Verbo incarnato e difensore dell’Immacolato concepimento di Maria». Le sue spoglie mortali sono custodite nella chiesa dei frati minori di Colonia.
Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:
– Commemorazione dei santi Simproniano, Claudio, Nicostrato, Castorio e Simplicio, martiri, che, come si tramanda, erano scalpellini a Srijem in Pannonia, nell’odierna Croazia; essendosi rifiutati, in nome di Gesù Cristo, di scolpire una statua del dio Esculapio, furono precipitati nel fiume per ordine dell’imperatore Diocleziano e coronati da Dio con la grazia del martirio. Il loro culto fiorì a Roma fin dal- l’antichità nella basilica sul monte Celio chiamata con il titolo dei Quattro Coronati.
– Presso Tours nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Chiaro, sacerdote, che, discepolo di san Martino, si costruì una dimora accanto al monastero del vescovo, dove radunò molti fratelli.
– A Roma presso san Pietro, san Deusdédit I, papa, che amò il suo clero e il suo popolo e fu insigne per semplicità e saggezza.
– A Brema in Sassonia, in Germania, san Villeado, vescovo, che, nato nella Northumbria in Inghilterra e amico di Alcuino, propagò dopo san Bonifacio il Vangelo in Frisia e Sassonia e, ordinato vescovo, istituì la sede di Brema e la go- vernò con saggezza.
– A Ostra Vetere nelle Marche, beata Maria Crocifissa (Elisabetta Maria) Satellico, badessa dell’Ordine delle Clarisse, insigne nella contemplazione del mistero della Croce e piena di mistici carismi.
– Nella città di Nam Dinh nel Tonchino, ora Vietnam, santi martiri Giuseppe Nguyñên Dinh Nghi, Paolo Nguyñên Ngân, Martino Ta Duú’c Thinh, sacerdoti, Martino Tho e Giovanni Battista Con, contadini, decapitati per la loro fede cristiana sotto l’imperatore Thiêu Tri.